Se li lasci non vali. Alcuni consigli per evitare l’abbandono dei rifiuti (e scusate se è poco) salvare l’ambiente

Se li lasci non vali. Alcuni consigli per evitare l’abbandono dei rifiuti (e scusate se è poco) salvare l’ambiente
25 Luglio 2017 Redazione

Se li lasci non vali. Alcuni consigli per evitare l’abbandono dei rifiuti (e scusate se è poco) salvare l’ambiente

L’abbandono dei rifiuti sembra essere un fenomeno difficile da contrastare. Nonostante le sanzioni più o meno pesanti attivate nei vari comuni, fototrappole, inviti a comportarsi da cittadini rispettosi della legalità e dell’ambiente, il fenomeno sembra ancora molto preoccupante.

Ad esempio, Legambiente, tra aprile e maggio 2017,  ha condotto un’indagine in merito. Sono state monitorate 62 spiagge, per un totale di oltre 200mila metri quadri pari a quasi 170 piscine olimpioniche. Sono stati trovati oltre 41mila rifiuti, per una media di 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. La plastica si conferma il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%). Qui sotto alcuni consigli e qualche informazione per evitare l’abbandono dei rifiuti e, perché no, provare a salvare l’ambiente.

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1. Lattine, ottime per il riciclo 

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L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato la 100% e riutilizzato all’infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti.

Circa il 90% dell’alluminio prodotto nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate (fonte: Consorzio CIAL)

2. Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

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Ogni abitante produce in un anno circa 14 kg di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Se abbandonati o non trattati correttamente, questi rifiuti disperdono nell’ambiente sostanze pericolose e non possono essere recuperate molte materie prime quali vetro, plastiche e metalli (ferro, rame, acciaio, ghisa e alluminio). Da un elettrodomestico è infatti possibile ricavare 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio.

Alcuni Raee contengono sostanze dannose per l’ambiente. Ad esempio, clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC), utilizzati nei circuiti refrigeranti e nelle schiume isolanti di frigoriferi, congelatori e condizionatori di vecchia generazione. Questi gas sono considerati i principali responsabili dell’immissione di cloro nell’atmosfera e hanno un forte impatto ambientale.

3. Rifiuti organici

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Il Rapporto annuale del biowaste, presentato un paio di mesi fa ed elaborato dal Consorzio italiano compostatori, certifica la crescita della differenziata. Secondo il report, durante l’anno 2015 sono stati separate circa 6 milioni di tonnellate di scarto organico. Umido e verde (cioè i rifiuti da giardini e aree verdi pubbliche) valgono il 43,3% di tutta la raccolta differenziata nazionale, più di carta, vetro e plastica messe insieme. Secondo le stime del Cic sono stati raccolti 100 kg procapite di rifiuto organico. Una soglia mai raggiunta prima

4. Carta e cartone

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• Solo il 50% della carta prodotta ogni anno viene riciclata
• Riciclare carta significa risparmiare il 65% dell’energia necessaria per produrre nuova carta e riduce l’inquinamento delle acque del 35%, quello atmosferico del 74%.
• Per ogni tonnellata di carta riciclata, 17 alberi vengono salvati.

5. Vetro

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Anche in viaggio, porta con te le buone abitudini di riciclo. La raccolta differenziata non va in vacanza! Gite fuori porta, week end o soggiorni prolungati, anche quando sei lontano da casa puoi contribuire a recuperare i rifiuti in vetro e a consentirne il riutilizzo come risorse produttive.

6. Plastica da aMARE

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Bello il mare, eh? Ma lo sai che ogni giorno nel Mediterraneo vengono riversate 731 tonnellate di rifiuti (principalmente plastica). A denunciarlo è il rapporto sul “marine littering” dell’Onu. Dopo Turchia e Spagna il terzo maggior responsabile di questo scempio è l’Italia. Una situazione particolarmente grave e insostenibile: nelle zone costiere del Mediterraneo (entro i 50 km dalla costa) vivono oltre duecento milioni di persone che producono ben 361mila tonnellate di spazzatura ogni giorno. Di queste il dieci per cento è costituito da oggetti in plastica. Il problema è che il 2 per cento di tutti i rifiuti prodotti finisce in mare.


Omaggio

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2 Commenti

  1. Alberto 4 anni fa

    buongiorno,
    gradirei ricevere il file pdf con i tempi di decomposizione dei rifiuti

    • Autore
      Serveco Srl 4 anni fa

      Salve.
      Provi a cliccare ora sul link.

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