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Rimuovere l’amianto in maniera sicura non è un gioco da ragazzi

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La presenza di amianto nella tua azienda mette a repentaglio la sicurezza del personale, ma improvvisarsi nella rimozione può essere ancora più pericoloso. Serveco, leader nel settore delle bonifiche amianto, ha sviluppato negli anni importanti competenze perché il processo di rimozione dell’amianto sia fatto in maniera sicura per tutti.

 

 

 

Smaltimento amianto, bonifica e rimozione: ecco cosa facciamo

Innanzitutto il cantiere deve essere segnalato e l’accesso ad esso deve essere interdetto a chi non è autorizzato. Gli operatori che eseguono i lavori devono inoltre essere protetti da particolari indumenti (tuta tipo Tyvek, guanti, calzari e altri accessori), che evitano il contatto del corpo con le fibre di amianto e soprattutto ne impediscono l’inalazione (maschere di protezione FFP3).

Il passaggio dall’area di cantiere all’esterno deve avvenire attraverso un sistema modulare, denominato unità di decontaminazione, dove il personale può cambiarsi in sicurezza senza correre il rischio di portare con sé fibre di amianto dal cantiere.

L’operazione di incapsulamento dell’amianto

Le lastre di eternit, prima di qualsiasi manipolazione, devono essere incapsulate con appositi prodotti applicati da pistole a spruzzo a bassa pressione (pompe “airless”). Tali prodotti formano una patina di rivestimento che evita che le fibre di amianto si liberino nell’aria.

Una volta che i prodotti incapsulanti sono asciutti, le lastre vanno smontate, svitandone i supporti, senza però mai usare martelli o altri strumenti che possano danneggiare le stesse. Questo perché sui bordi di rottura le fibre dia amianto possono facilmente liberarsi nell’aria.

Man mano che le lastre di eternit vengono rimosse, l’operazione di incapsulamento viene ripetuta per coprire le nuove parti che vengono così alla luce, quali le sovrapposizioni e la faccia inferiore (intradosso).

Particolare attenzione deve essere poi posta nell’esaminare le grondaie e i canali di scolo dell’acqua piovana. In essi, infatti, con il tempo si depositano di solito delle fibre di amianto che possono facilmente liberarsi nell’aria a seguito di sollecitazioni anche modeste. Quando ciò succede il manufatto in questione deve essere rimosso, dopo essere stato irrorato con acqua nebulizzata, in maniera tale da trasformare le polveri depositate in una fanghiglia palabile, che viene raccolta con palette o altri utensili, confezionata in doppio sacco in polietilene, sigillato ed etichettato per il trasporto.

Allo stesso modo le lastre in cemento amianto smontate vengono avvolte in doppio telo di polietilene, sigillate ed opportunamente etichettate. È importante che anche gli eventuali frammenti di eternit vengano raccolti in appositi sacchetti per un trasporto sicuro. A questo punto il materiale può essere momentaneamente alloggiato in un’Area di Deposito Temporaneo, nei limiti temporali previsti dalla normativa, precedentemente allestita, per poi essere trasportato presso la discarica autorizzata allo smaltimento finale.

Incentivi per la rimozione dell’amianto

Infine, durante i lavori e al termine degli stessi, vengono effettuati dei campionamenti ambientali e sul personale operativo per verificare che la concentrazione di fibre aerodisperse sia inferiore ai limiti di legge.

Il bando Isi Inail mette a disposizione finanziamenti a fondo perduto per le aziende che vogliono rimuovere l’amianto in modo sicuro. Clicca qui per sapere cosa possiamo fare per te.

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